grammatica italiana

Nell’analisi logica i complementi hanno la funzione di arricchire e integrare le informazioni di una frase minima (soggetto + verbo).

Es. Mirko scrive (frase minima) la lezione (complemento) sul foglio (complemento)

I complementi dipendono sempre da qualche altra parte del discorso. Nel caso dell’esempio riportato i due complementi “la lezione” e “sul foglio” dipendono entrambi dal verbo “scrive”. Abbiamo però anche dei casi in cui un complemento può dipendere da un altro complemento.

Es. Mirko scrive sul foglio di Maria

In questa frase il complemento “sul foglio” dipende dal verbo “scrive” mentre il complemento “di Maria” dipende dall’altro complemento “sul foglio”.

 

Fatta questa premessa bisogna dire che esistono due tipi di complemento: il complemento diretto e il complemento indiretto.

 

Il complemento diretto dipende sempre da un verbo. Sono complementi diretti il complemento oggetto, il complemento predicativo del soggetto e il complemento predicativo dell’oggetto. Questi complementi non sono preceduti quasi mai da preposizione. Diciamo “quasi mai” perché in alcuni casi è possibile trovare delle preposizioni o delle locuzioni preposizionali (in quanto, in qualità di…) davanti ai complementi predicativi, ma esse non pregiudicano il rapporto diretto tra verbo e complemento.

Alcune grammatiche non inseriscono i complementi predicativi all’interno della categoria dei complementi diretti appunto per questa loro particolarità e li presentano come categoria a parte, distinguendoli dal complemento oggetto che invece dipende sempre da un verbo transitivo attivo e non è mai preceduto da preposizione. Approfondiremo questa parte nella pagina dedicata.

 

I complementi indiretti possono dipendere sia da un verbo sia da un altro complemento. Sono quasi sempre seguiti da una preposizione o da una locuzione preposizionale o da un avverbio usato come preposizione. Se ne possono distinguere diversi tipi, in base alla funzione che svolgono. Vedremo questi complementi in dettaglio nella pagina dedicata.

 

Abbiate per ora ben chiara la differenza tra diretti e indiretti e l’analisi logica sarà molto più semplice.



Rossella Monaco


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