grammatica italiana

Il pronome (o sostituente) è una parte variabile del discorso, va quindi accordato in genere e in numero a ciò a cui si riferisce, e la sua funzione è quella di sostituire un nome per evitare ripetizioni o in semplici casi di omissione del sostantivo.

Es. Ho chiamato Giovanna, l’avevo già sentita ieri ma mi mancava (evita ripetizione del nome Giovanna).

Vorrei quello (con significato deittico, nel parlato o nei dialoghi).

 

Alcuni pronomi hanno anche lo scopo di collegare le proposizioni, come i pronomi relativi.

Es. La ragazza che vedi non è Giovanna.

 

Oltre a rimpiazzare nomi i pronomi possono prendere il posto di aggettivi, verbi o frasi complete.

Es. Voglio divertirmi, tu non lo vuoi (verbo).

Giovanna è bella, Ellison non lo è (aggettivo).

La telefonata è stata interessante, questo è strano (frase).

 

Possono essere possessivi (mio, tuo, suo…), dimostrativi (questo, codesto, quello…), indefiniti (alcuni, parecchi…), personali (io, tu, me, egli…), interrogativi e esclamativi (quanto, quale…), relativi (che, il cui, la quale, di cui…).

Esistono anche pronomi misti che hanno una doppia funzione (non farò quanto mi dici = non farò quello che mi dici) e aggettivi numerali che se non seguiti da un nome svolgono la stessa funzione del pronome.

Es. Casa mia è la terza villa a partire da destra, casa sua la quarta (sottinteso “villa”).

 

I pronomi non hanno in genere un significato proprio ma assumono quello della parte del discorso che vanno a sostituire, ciò avviene grazie a procedimenti anaforici, riferendosi a ciò che è stato già detto (es. Mattia ha mangiato, tu non l’hai ancora fatto), cataforici ,rimandando a ciò che verrà detto in seguito (es. Ti dico questo: non dormire) o deittici, che riguardano la situazione concreta, il contesto in cui la frase viene pronunciata (es. Voglio quello).


Rossella Monaco


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